“Nella pastasciutta dell’ANPI i valori sempre attuali dell’antifascismo e della democrazia”
A colloquio con Primo Minelli, presidente ANPI Legnano. Sabato 23, al Circolone, saranno in 80 a rinnovare la tradizione del pranzo a base di pastasciutta, per ricordare l'iniziativa di papà Cervi e dei suoi figli nel 1943

Saranno una ottantina i soci dell’Anpi di Legnano presenti sabato prossimo, 23 luglio, al Circolone di via s.Bernardino, per il tradizionale appuntamento con la “pastasciutta antifascista”. Nella foto, un momento dell’edizione 2021
Nei giorni scorsi l’annuncio del pranzo, pubblicato suo social, ha dato spazio a una serie di commenti critici, soprattutto riferiti a un aspetto anacronistico dell’evento. Giudizio che porta Primo Minelli, presidente ANPI legnanese, a commentare: «Non è mai fuori luogo parlare di democrazia, di libertà, di resistenza. Come non è anacronistico parlare ancora oggi di antifascismo. Ricordiamoci che la nostra Costituzione è un atto antifascista e mantiene inalterata la sua efficacia».
«A noi talvolta viene mossa l’accusa di essere personaggi museali, di chi guarda sempre e solo a una guerra lontana – prosegue Minelli – . Ma quale guerra lontana. Oggi l’abbiamo qui fuori da casa nostra. E anche questa richiede la necessità di far valere i valori della nostra stessa Costituzione. Quindi, la pastasciutta antifascista è una ricorrenza annuale proprio perchè la sua origine è una pietra miliare nella rivendicazione della democrazia e della libertà».
«Ricordare la famiglia Cervi e la loro pastasciutta, con la quale vollero celebrare la caduta di Mussolini nel 1943, non è quindi fine a se stesso, ma è rinnovare l’appello anche alla politica perchè governi con disciplina e onore -afferma il presidente ANPI -. Dovrebbe diventare pure l’occasione per confronti su questioni tanto importanti, per far capire cosa sia la nostra associazione (Legnano con i suoi 439 associati è la più numerosa nel Milanese, ndr) che non è solo di ex combattenti, ma è composta soprattutto da persone animate dal principio di far valere ancora oggi i valori che furono fondamentali nella Resistenza».
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